La conciliazione verso una scelta definitiva

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La Commissione Bilancio della Camera dei Deputati ha approvato l’emendamento che mette fine al termine di durata sperimentale della mediazione. Sperimentazione che sarebbe, viceversa, terminata il 20 settembre prossimo.
La mediazione – già introdotta negli anni precedenti e resa obbligatoria per materie ritenute più suscettibili alla negoziazione – esce sicuramente rafforzata dal periodo di prova e, pertanto, premiata.
I dati statistici relativi agli anni 2015 e 2016 danno una prima significativa misura dell’impatto prodotto dal nuovo istituto; si evince che, se da un lato solo il 44,9 per cento della parte invitata compare, d’altro lato, ove la stessa compare, l’esito positivo delle mediazioni è del 43,5%. Ciò indiscutibilmente significa che se le parti procedono oltre il primo incontro vi è un’alta percentuale di possibilità che trovino un accordo.
Dovrebbe essere ampliato anche il novero delle materie interessate, oltre a condominio, diritti reali, divisione, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione, comodato, affitto di aziende, risarcimento del danno derivante da responsabilità medica e sanitaria e da diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di pubblicità, contratti assicurativi, bancari e finanziari; la commissione del ministero della Giustizia presieduta da Guido Alpa ha proposto, infatti, l’estensione della mediazione obbligatoria ai rapporti che comportano relazioni durature, alle controversie in materia di società di persone; ancora, i contratti d’opera, di opera professionale, di appalto privato, franchising, leasing, fornitura e somministrazione, trasferimento di partecipazioni sociali di società di persone.

Pubblicato il 30 maggio 2017