0 %

La Relazione finale del Gruppo di Lavoro dei 10 saggi sulle riforme istituzionali, istituito
il 30 marzo 2013 dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, rilancia
la mediazione, quale rimedio all’ipertrofia del contenzioso civile.

I 10 saggi, nel perseguire l’obiettivo del rispetto effettivo di
tempi ragionevoli di durata dei processi,
oggi carente (come dimostrato dal moltiplicarsi dei ricorsi in base alla
legge “Pinto”), propongono – al punto 26 della relazione – come rimedio
principale per la giustizia civile: a) l’instaurazione effettiva di
sistemi alternativi (non giudiziari) di risoluzione delle controversie, specie
di minore entità, anche attraverso la  previsione  di
forme  obbligatorie  di mediazione  (non  escluse
dalla recente  pronuncia  della Corte  costituzionale  –sent. n.  272  del 2012  –  che  ha
dichiarato illegittima una disposizione di decreto legislativo che disponeva in
questo senso, ma  solo per carenza di
delega); questi sistemi dovrebbero essere accompagnati da effettivi incentivi
per le parti e da adeguate garanzie di competenza, di imparzialità e di
controllo degli organi della mediazione.

Tale importante dichiarazione ribadisce ciò che da tempo i sostenitori
della mediazione affermano, ossia la sentenza della Corte Costituzionale ha
sostanzialmente promosso la mediazione nella sua globalità, in quanto La
Consulta ha motivato la decisione solo con il rilievo dell’eccesso di delega,
ciò significa che un nuovo intervento del legislatore sarebbe in grado sanare
questo liminare aspetto d’incostituzionalità e, ciò non di meno, l’istituto
della mediazione conserva inalterate le sue prerogative.

L’annoso problema della giustizia civile non trova altra soluzione al
di fuori dei sistemi alternativi di risoluzione delle controversie in linea,
tra l’altro, con il costante orientamento del  Parlamento Europeo, che da ultimo – 13 marzo
2013 –  in seduta plenaria  ha approvato, a larga maggioranza, la
direttiva ADR sulla risoluzione alternativa delle controversie e il regolamento
ODR. Le nuove norme comunitarie sui sistemi di risoluzione alternativa delle
controversie (ADR) e quelli specifici per le vendite online (Online Dispute
Resolution o ODR), già informalmente concordate con gli Stati membri, mirano a
garantire che organismi ADR siano presenti in tutti i settori economici.

Attendiamo, quindi, con fiducia il rilancio della mediazione anche nel
nostro paese.

Pubblicato il 16 aprile 2013.