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Forse, in un precedente articolo relativo al toto-ministri, abbiamo espresso qualche considerazione sulla ex Ministra Severino un po’ troppo frettolosa. I più maliziosi potrebbero pensare che, da una posizione più comoda, viene meglio fare considerazioni più…furbe, volgendo magari una situazione a proprio favore, evitando e magari recuperando inutili antipatie da parte di chi aspettava un atto…dovuto. Noi non siamo maliziosi, piuttosto crediamo di aver fatto qualche valutazione un po’ superficiale, ma, in questo mare di incertezze politiche, i riferimenti saltano a chiunque.

La ex Ministra Severino, avvocato di chiara fama, in una recentissima intervista (Corriere della Sera 29.04.13) alla domanda del giornalista, Dino Martirano, che rilevava lo stop della mediazione civile, nonostante le tante cose realizzate dal suo dicastero, ha affermato: “…In nome della massimizzazione dell’efficienza, abbiamo varato la revisione delle circoscrizioni giudiziarie, il tribunale delle imprese, il filtro per l’appello, sviluppato l’informatizzazione. Certo, si dovrebbe tornare sulla mediazione obbligatoria perché la Consulta ha ritenuto che ci fosse un eccesso nell’attuazione della delega, ma nel merito di questa forma alternativa di processo non ha avuto nulla da eccepire. Se avessimo avuto più tempo saremmo intervenuti…”.

Quindi non è giusto avere sospetti circa la ferma convinzione della Severino nei confronti della mediazione civile obbligatoria. Ci ha sempre creduto, ha sempre valutato positivamente la mediazione, ha sempre tutelato gli interessi delle masse silenziose. Ma non è intervenuta per mancanza di tempo (anche se, con un pizzico di volontà, buona o anche cattiva, in un tempo infinitesimale, poteva essere inserito un emendamento per sanare l’eccesso di delega, un vizio di forma, corretto nella sostanza, un atto dovuto in uno Stato che sia “normale”).

Ora, viste le numerosi voci che sottolinenano la bontà dell’ istituto (a patto che non sia sempre come la bella di Torriglia “che tutti vogliono e nessuno piglia”) aspettiamo che la Ministra Cancellieri raccolga il testimone che la Severino le porge avendole“…lasciato un pacchetto pronto per l’uso, chiavi in mano…“, e annunci di intervenire, o meglio ancora, intervenga sulla riforma della giustizia riprendendo e, perché no, ripartendo dai metodi alternativi per la risoluzione delle controversie, con la convinzione di avere l’’appoggio dell’’intero Governo e con la certezza di conseguire immediatamente risultati largamente positivi, visto che la filiera è già stata rodata per circa un anno e mezzo e le cui ricadute favorevoli sono chiaramente visibili. In fondo anche il Premier EnricoLetta, giovane politico illuminato e degno della massima stima, nella richiesta di fiducia al Parlamento, ha richiamato con forza, più volte, la Relazione dei Saggi del Presidente Napolitano.

Allora basta davvero poco, diamoci da fare!

Pubblicato il 30 aprile 2013 ore 9.30